CO2 a bilancio zero per il nuovo landmark della città di Firenze
Quale intervento | Architettura della sostenibilità |
Per quale risultato | Uffici |
In quale luogo | Firenze - Italia |
Per quale cliente | Regione Toscana |
Con quali partner | Ipostudio (capogruppo, progetto architettonico); aei progetti (strutture); Aicom (impianti); Geomap (geologia); Slimstudio (render) |
Quando | 2023 |
Dove siamo adesso | Progetto di Fattibilità Tecnico Economica |
FONTI
ENERGETICHE
No Data Found
RISORSE
No Data Found
QUALITÁ
INTERNA
Comfort Acustico
Ventilazione trasversale
Logge ampie e confortevoli
Rispetto della privacy
SOSTENIBILITÁ
DEL SITO
Giardini Pensili
Permeabilità
Purificazione da inquinanti
SOSTENIBILITÁ
SOCIALE
No Data Found
Il progetto per la Terza Torre della @regionetoscana sviluppato insieme a @ipostudio_architetti e @aei_progetti si è aggiudicato il primo premio nel concorso internazionale di progettazione indetto dalla Regione e conclusosi a marzo scorso.
La Terza torre costituisce un nuovo landmark ed il cuore del progetto di riqualificazione del Centro Direzionale della Regione Toscana.
L’attuale aggregato urbano viene ridefinito, trasformando uno spazio sconnesso in un unico complesso fruibile, sicuro e piacevole, tutto questo possibile grazie all’integrazione di strategie sostenibili, con particolare attenzione alle nature based solutions, sviluppando una infrastruttura verde e blu che, insieme alla scelta dei materiali ad elevato indice di riflessione solare, agisce in modo sinergico sulla riduzione dell’impatto ambientale dal punto di vista sia idrogeologico che microclimatico.
Una piastra di connessione unisce funzionalmente la Terza Torre a quelle esistenti e la sua copertura ospita non un semplice tetto verde bensì un giardino pensile, un vero e proprio “parco in quota” ricco di vegetazione e di spazi ombreggiati, che offre diverse opportunità di fruizione.
Il termine dei lavori è previsto per il 2027/28.
Nel progetto si intende valorizzare il concetto di Biofilia : il verde s’innesta dal parco all’interno dei fabbricati, ora sotto forma di giardini interni ora come “Sky Garden” e faro visivo nel panorama cittadino. Attraverso questi elementi si sperimenta la creazione di un nuovo habitat, un modello ibrido in cui il concetto di lavoro è radicalmente trasformato. La nuova torre offre spazi percorsi informali e spazi di aggregazione e condivisione, in linea con un concetto contemporaneo di lavoro e produttività. Seguendo i principi del protocollo WELL, l’intervento abbraccia il concetto dell’Human-Centred Design, mettendo al primo posto le esigenze e il benessere delle persone.
- un involucro prestazionale,
- un sistema impiantistico alimentato da fonti rinnovabili (geotermica, fotovoltaica e aerotermica)
- un sistema di regolazione e controllo efficientemente calibrato sulle esigenze dei vari ambienti e in grado di contenere sia i consumi che la produzione indiretta di CO2.
All’interno di questo sistema la forma, la struttura, la funzionalità e i sistemi impiantistici convivono, dialogando attraverso il linguaggio della sostenibilità, in un connubio in grado di generare spazi innovativi, prolungando la vita utile dell’edificio e dilazionando la sua incidenza ambientale nel tempo.
Per approfondire
Le facciate delle torri si rivelano attraverso una maglia geometrica regolare, una griglia realizzata in profili di Glass Reinforced Concrete con principio fotocatalitico TX Active, che consente di assorbire gli ossidi carbonio, di azoto e zolfo e le polveri sottili, assolve il compito di schermatura solare fissa, differenziandosi in base all’esposizione, in modo da poter garantire standard di comfort luminoso mantenendo pur sempre la continuità visiva con il paesaggio circostante.
Gli impatti in termini di CO2 prodotta ed energia consumata sono ridotti anche grazie alle scelte dei materiali da costruzione. Gran parte della struttura portante sarà realizzata in acciaio, materiale totalmente riciclabile all’infinito. I solai saranno in X-Lam, pannello composito in legno: rinnovabile, di origine naturale e controllata. Infine, i due core distributivi e i piani interrati prevedono l’impiego di calcestruzzi caratterizzati da una percentuale di materiale riciclato al suo interno.