Una connessione fisica e visiva tra scuole e comunità
Quale intervento | Progettazione architettonica (ristrutturazione) |
Per quale risultato | Ampliamento e rifunzionalizzazione scuola |
In quale luogo | Vipiteno (BZ) - Italia |
Per quale cliente | Comune di Vipiteno |
Con quali partner | Hydea Spa; M&E Engineering; ing. Mirko Giuntini |
Quando | 2019 |
Dove siamo adesso | Concorso — Menzione di merito |
FONTI
ENERGETICHE
No Data Found
RISORSE
No Data Found
QUALITÁ
INTERNA
Salubrità di materiali e finiture
SOSTENIBILITÁ
SOCIALE
No Data Found
La Scuola media di Vipiteno si trasforma attraverso un ampliamento e una completa riorganizzazione degli spazi dedicati alla didattica.
Il disegno di facciata valorizza la forma archetipa del fabbricato e le ampie superfici trasparenti rafforzano la connessione e il radicamento della scuola nel suo contesto.
La permeabilità visiva del piano terra è massima: la luce penetra anche dalla nuova falda vetrata, diventando protagonista, amplificando il nuovo atrio di ingresso a doppio volume e avvolgendo lo spazio connettivo e didattico.
Uno dei cardini del progetto è la riduzione dell’embodied energy del fabbricato: massimizzando il riuso della struttura esistente e limitando al minimo l’incidenza delle demolizioni, è possibile riutilizzare l’edificio esistente, adeguandolo ai nuovi standard di performance energetici, funzionali e pedagogici.
Un susseguirsi di comode rampe di interconnessione consente il superamento dei piani sfalsati esistenti, per una fruizione dello spazio interno fluida e agevole, che coinvolge tutti gli utenti della Scuola media Vipiteno.
Il progetto per la Scuola media Vipiteno punta sull’ottimizzazione delle risorse.
È favorita l’illuminazione naturale per ridurre il fabbisogno di illuminazione artificiale. Sistemi domotici gestiscono l’energia, sia per l’illuminazione che per la climatizzazione invernale. Le acque piovane sono recuperate con una rete duale.
Per approfondire
La nuova copertura esterna della Scuola media Vipiteno genera uno spazio di ingresso e di incontro e si estende al piano terra, proiettandosi verso il giardino posteriore, in una visione di scuola aperta verso l’esterno ed epicentro nella vita urbana del quartiere.
La biblioteca diffusa è concepita con uno sviluppo verticale: una connessione fisica realizzata tramite l’inserimento della scala principale e un legame visivo con l’area linguistica dei cluster, che consente di smaterializzare i confini dell’aula ed estendere lo spazio di apprendimento. La libertà di movimento e gli spazi connettivi attrezzati, che partecipano al paesaggio didattico diffuso, diventano così strumenti pedagogici fondamentali.
Gli esterni sono ripensati attraverso lo sviluppo di una piazza lineare, in cui i flussi di studenti e insegnanti delle tre scuole si incrociano: una zona ponte, fulcro di incontro tra comunità. Separate dalla viabilità carrabile e completamente accessibili per tutti, queste aree sono disseminate di occasioni di interazione, di sosta e di svago che rendono lo spazio antistante la scuola vivace e sicuro.
Il nuovo involucro ad alta efficienza che avvolge il fabbricato permette di eliminare i ponti termici, contenendo le dispersioni termiche nella stagione invernale e sfruttando i guadagni solari dalle superfici finestrate. Le schermature mobili verticali contribuiscono al comfort visivo, regolando il flusso luminoso incidente ed evitando fenomeni di abbagliamento senza precludere, grazie alla microforatura, le viste verso l’esterno.
Le schermature per il controllo della radiazione solare, insieme a strategie passive come la ventilazione trasversale, consentono di mantenere in comfort l’edificio anche nelle stagioni miti o calde, evitando il surriscaldamento che potrebbe verificarsi specialmente nelle aule più affollate.
Un sistema di ventilazione meccanica controllata (VMC) ad alta efficienza con recupero del calore assicura il corretto ricambio d’aria in ogni momento, evitando un eventuale innalzamento dei livelli di CO2.
L’impianto termico è collegato unicamente alla rete di teleriscaldamento: lo sfruttamento dell’energia rinnovabile solare attraverso l’integrazione di pannelli fotovoltaici sulla falda esposta a est/sud-est, oltre alla biomassa, rende l’impronta energetica del fabbricato quasi nulla.